Anteprima Esclusiva: Simplemente Tini, il libro di Martina Stoessel

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Simplemente Tini è il primo libro autobiografico scritto completamente da Martina Stoessel, dice, Qui troverete tutto su di me: questo l’ho voluto scrivere a voi, perché so che abbiamo un legame speciale. E’ il miglior modo per mostrare e aprire il mio cuore a tutti. Molti mi ricorderanno semplicemente per aver interpretato Violetta, e sarà sempre un onore, ma io sono Martina e mi piacerebbe che mi conosciate per come sono.”. Al momento il libro si trova in commercio in Sud America. Ben presto arriverà anche in Europa compresa l’Italia. Nel frattempo possiamo mostrarvi un anteprima esclusiva: Il primo capitolo del libro di Martina Stoessel!. Le pagine sono in spagnolo ma accanto ad ogni immagine, troverete il testo tradotto da noi.

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E’ da molto tempo che avevo voglia di scrivere il mio libro e condividere con voi ciò che sento e penso.

Cercherò di raccontarvi quello che mi è capitato in questi anni, da quando sognavo di essere una cantante famosa mentre andavo e venivo da scuola, facevo le mie attività e mi incontravo con i miei amici , fino a quando tutto cominciò a cambiare quando Violetta arrivò nella mia vita.

Da allora, cominciò la mia carriera come attrice e cantante e tutto fu un flash incredibile: viaggi, note, spettacoli in giro per il mondo, studi televisivi e l’affetto della gente. Posso dire senza dubbio, che mi toccò qualcosa di magico con la sua varietà affinché io abbia potuto realizzare il mio sogno di salire su un palco e dare il meglio di me.

Io voglio bene a Violetta con tutto il mio cuore, perché lei è il ponte che mi lega con tutto ciò che ho sempre voluto fare: cantare, ballare e recitare, però quando mi tolgo quel trucco, sono semplicemente una ragazza comune, la quale ha potuto vivere qualcosa di eccezionale, che soffre e si rallegra per le cose di ogni altra ragazza della mia età. Una ragazza che vive la sua vita in modo normale, che si arrabbia e si diverte; un’attrice che deve imparare lunghi copioni e praticare molte ore di canto e ballo per poter salire su un palco e dare il meglio di se.

Questo è il mio libro, qui troverete tutto su di me. E’ il mio miglior tentativo per aprire il mio cuore e mostrarmi per come sono: Semplicemente Tini.


SIMPLEMENTE TINI – SEMPLICEMENTE TINI

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Come la maggior parte di noi, a proposito della mia nascita so quello che mi hanno raccontato mia madre e mio padre: Arrivai in questo mondo nel primo giorno d’autunno del 1997, un 21 marzo alle  19.30, al maternità Suizo Argentina, e pesavo due chili e settecento grammi.

Dicono che ero talmente piccolina che mia madre, Mariana, disse che il nome Martina mi stava grande per quanto fossi piccola, perciò pensò di accorciare il nome e lo abbreviò a Tini, lo stesso soprannome con il quale tutti mi chiamano anche adesso.

Non sempre però sono stata Tini o Martina. Sembrerebbe che quando ero nella pancia, la mia mamma volesse chiamarmi Sofia, fino a quando ecografia le disse che già c’erano così tante bambine con questo nome. Così cambiò idea e penso di chiamarmi Olivia. E questo fu il nome che mi mise durante un periodo e siccome figuravo nell’ecografia lei ancora conserva questo ricordo.

pagina3-4-sitoA mio padre Alejandro, però, il nome che più piaceva era Martina e questo fu poi quello che mi diedero.

Mi piace chiamarmi Martina. Soprattutto da quando i miei genitori  mi hanno raccontato il significato del mio nome. Guardate, eccolo qua!

COSÍ SONO IO  (Secondo il significato del mio nome)

“La sua naturalezza emotiva si manifesta nell’espressione artistica e nell’umore.  Ama il colore, le proporzioni ed ha un animo allegro. Le piace sentirsi accompagnata e si adatta a qualsiasi cosa. E’ creativa, costante, decisa e con una grande determinazione nel fare le cose. Questa caratteristica si può apprezzare quando le si propone qualcosa.

Estroversa e attiva, si sente bene circondata dalla gente. Ha grandi capacità di organizzazione ed è anche responsabile, qualità che la rendono idonea per occuparsi di incarichi importanti. Rispetta le persone ed esige lo stesso trattamento da esse. E’ giusta ed ha grandi ideali rispetto a questo valore. Non le piacciono le bugie e cancella dalla sua vita quelle persone che la ingannano.

Ama la dignità, il bello, ciò che cresce e si ingrandisce. Ha un talento naturale.  Educa e abbellisce. Non tanto per il proprio bene ma per quello degli altri”

IL MIO SEGRETO

Vi racconto un segreto: Mamma dice sempre che io da piccola ero un amore. Ero ipertranquilla e dormivo tantissimo. Ed ora sono uguale, una tricheca vivente! Se mi dici di dormire qui e basta: io dormo. Non ho mai usato né una bambola né nient’altro per dormire. Ma questo si, prima di andare a letto avevo bisogno di prendere il mio biberon.

Questa del biberon, è tutta una storia della mia vita. Fino a 7 anni, ogni volta che restavo a dormire da un’amica, dovevo avere un biberon o portare il mio, perché ne avevo bisogno per dormire. Ovviamente mi dava un po’ di vergogna, però non potevo evitarlo.

Addirittura, visto che giravo con delle borsette, dentro ci portavo sempre il mio biberon. Lo portavo da tutte le parti, lo avevo con me persino alle lezioni di ginnastica.   Me lo ricordo: azzurro, con dei disegnini e poi il tappo. Credo che fosse stato sempre lo stesso biberon, ma per me era il massimo.


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Papà e mio fratello Francisco mi facevano diventare pazza. Mi mostravano la tazza e mi dicevano: “Mmm, che buono il latte nella tazza!”, però non mi convincevano.  Io ero così incollata al mio biberon e non lo potevo lasciare. Fino a quando, un giorno, misteriosamente, mio padre lo fece scomparire.

Anche se lasciai il mio biberon, per dormire mi sono succhiata il dito fino a 12 anni. Di male in peggio. Non imitatemi ragazze!

A mia madre dissero che mi sarei rovinata i denti e deformata il palato, cosicché mi misi degli smalti disgustosi sull’unghia affinché mi dessero un cattivo sapore. Finalmente, ci sono riusciti: l’ho lasciato. E non ho mai usato un ciucciotto.

Molta gente criticava mia mamma per il fatto che mi lasciasse prendere il biberon fino a 7 anni e succhiarmi il dito, però lei, molto coscientemente, diceva sempre “Qualcuno ha mai visto una ragazza di 15 anni che prende il biberon o che si succhia il dito? La smetterà.”

DAL BIBERON AL LETTO (Per tini da mamma Mariana)

Martina era un bebè davvero super tranquillo: Dormiva per ore, non piangeva troppo e rimaneva nella sua culla senza lamentarsi. Io la dovevo svegliare per darle la tetta,perché se fosse stato per lei, sarebbe rimasta a dormire tutta la notte.

Nemmeno quando ha iniziato a mangiare ho avuto problemi: ha sempre mangiato tutto e bene.

Ora è lo stesso: a Tini piacciono i piatti che abbiano sapore, e possibilmente fatti in casa. Anche se ha le sue manie, ovviamente. Detesta che le si riempia il piatto, mangia molto lentamente ed è sempre l’ultima a finire. Ha un debole per la cotoletta alla milanese con patate fritte e come dessert, il mio tiramisù.

Poi la affascinano le cose golose. Vive masticando gomme e non le manca mai il cioccolato nella borsa

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PRIMI PASSI

Iniziai ad andare al giardino per bambini Kids Sports quando avevo due anni. In quel momento vivevamo in un appartamento a Capital. Da questo primo passo della scuola, non ho altri ricordi speciali, anche se ho alcune foto. Sembra che la prima cosa che feci sia camuffarmi.

I miei primi ricordi della scuola cominciano intorno ai 4 anni, quando arrivai al giardino degli infanti della scuola San Marcos. Questa fu la scuola che scelsero i miei genitori quando ci siamo spostati a San Isidro, fu proprio li che conobbi le mie migliori amiche.

Era il massimo! Ci stavo benissimo. Giocavo e mi travestivo tutto il tempo.  Mi divertivo tanto! Comunque, a quell’epoca ero molto timida con i ragazzi. Al giardino non ho mai trovato un fidanzato e la verità è che per trovarne uno ci ho messo un sacco. Avevo amiche che avevano dei fidanzati, e poi c’era sempre la ragazza che piaceva a tutti, però io non ero la prescelta il quel momento.  Ha,ha!

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“MI FAI UN AUTOGRAFO?”

Non ho idea di quanti autografi ho firmato da quando interpreto Violetta. Milioni e milioni. Però questo non mi impedisce di ricordarmi che quando ero piccola passavo le ore allenandomi a fare autografi, ci scrivevo sempre “Con amore, Tini”. Ed ad oggi  quando ne firmo alle ragazze, tengo sempre presente il fatto che giocavo ad allenarmi a fare l’autografo che avrei fatto una volta diventata famosa.

LA SCUOLA ED IO

 Come al giardino mi divertivo un mondo, alla scuola primaria e  secondaria invece no. La scuola non era esattamente quello che mi piaceva di più. Ero studiosa, però, a prescindere dal fatto che mi sforzassi, non andavo molto bene. Le cose più difficili per me erano le comprensioni del testo e la matematica.

Ero la più bambina del mio gruppo e si notava. Sembrava come se mi mancasse la maturità.  Ma ugualmente passavo. A fine anno mi davano sempre il diploma di sforzo. Chiaramente. io mi rendevo conto che la scuola mi costava molta fatica.

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